giovedì 5 maggio 2011

UNA MONTAGNA DI SALE UNISCE IL NORD E IL SUD


Una montagna di sale ai piedi del Duomo di Milano.
L’opera è stata voluta dal Sindaco Letizia Moratti per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Alta 20 metri e larga 30, la struttura verrà collocata tra la statua equestre di Vittorio Emanuele II e il Duomo, in asse con l’ingresso della Galleria.
Il monumento popolare del’architetto Mimmo Paladino è simbolo dell’antico e contrastato legame tra Nord e Sud Italia rappresentato dal trasporto del sale dal meridione al settentrione.
Dalla montagna di sale si ergeranno tre cavalli integri e alcuni frammenti di bronzo, resti di una battaglia senza eroi, in cui non ci sono né vinti né vincitori.
Metafora voluta di questo periodo di crisi, lontano dagli antichi valori di giustizia e serenità nati con l’Unità d’Italia? Forse o almeno questo è ciò che appare ai nostri occhi.
E poi abbiamo il sale, allusione al silenzio, di un bianco purissimo, intoccato, sacro.
Un silenzio capace di emozionare, capace di penetrare anche tra i cittadini della caotica Milano, privarli di 2 minuti e spingerli a riflettere.
Se il silenzio riuscirà a parlare e a farsi sentire in questo rumore, l’artista Paladino sarà riuscito nel suo intento.


Liliana Passiatore

Abuso di chirurgia. Cresce la voglia di trasformarsi


Oggi in Italia e nel mondo giovani e adulti cercano sempre più la perfezione

Uomini schiavi di se stessi. Uno studio su uomini, in una fascia compresa tra 35 e 60 anni, ha rivelato che la metà di questi ricorrerebbe a piccoli ritocchi. I più richiesti sono l’autotrapianto di capelli, la rinoplastica e il lifting al viso. Questo spiega l’affluenza sempre maggiore di uomini nei centri estetici. Uno dei rimedi più utilizzati in chirurgia estetica per combattere i segni del tempo è il botulino. Esso è di utilizzo semplice, poco invasivo, con pochi effetti collaterali e brevi tempi di convalescenza. I ragazzi d’oggi si vedono come non sono e cercano di omologarsi. Danno troppa importanza all’aspetto esteriore e sono giudicati solo in base a questo. Inseguono il mito dell’apparenza e cercano di sembrare perfetti. Questo accade, per non sentirsi emarginati e perché i modelli proposti non sono abbastanza validi. Sempre più adulti non accettano l’avanzare dell’età e non riescono a dare il giusto esempio. La voglia crescente di essere perfetti ha colpito anche loro. Gli esempi negativi inoltre vengono offerti ai giovani anche dalla televisione. Molti VIP fanno ricorso alla chirurgia estetica. Ne sono un esempio la coppia Clooney-Canalis, Cristina Chiabotto e molti altri. Questi esempi non possono fare altro che distruggere l’autostima dei ragazzi che invece necessitano di guide.


Giulia Mariano

Domizia Monaco

Liliana Passiatore

La ricchezza del Salento è nel suo patrimonio artistico e naturale








Il patrimonio artistico e culturale, i paesaggi, il mare e la buona cucina fanno del Salento un punto di incontro tra le diverse culture.
Aver saputo mettere in relazione risorse territoriali e patrimonio storico-culturale ha aumentato la ricchezza di questa terra.
In particolare Lecce, città dove linee curve e decorazioni si incontrano e si fondono con l’austerità dei paesaggi, è la città pugliese più visitata.
Sin dall’ antichità tutto il Salento, terra nel centro del Mediterraneo, è stato un territorio ambito e abitato da molte popolazioni.
Per questo le tradizioni indigene, unite alle influenze orientali e soprattutto bizantine hanno creato quello che è oggi uno stile apprezzato in tutto il mondo che unisce l’arabo-normanno al romanico, al barocco.
Lecce, come tutta la penisola, è visitata da innumerevoli turisti, turisti e non. Accanto a coste che ancora appaiono incontaminate, ricche di vegetazione e di riserve naturali. Lambite sia dall’Adriatico che dallo Ionio, che si incontrano al capo di Leuca.
Il 26% dei turisti infatti si muove dalla stessa Puglia mentre il 40% da Campania, Lombardia e Lazio.
Si calcola che nel solo capoluogo 48.900.000 di euro è il fatturato complessivo che il turismo fornisce.
Ruolo fondamentale del turismo è la creazione del lavoro. Sono 14.500, infatti, gli occupati nel settore del turismo.

Giulia Mariano e Dompizza Monaco

La moda "alimenta" l'anoressia


Anoressia? No, grazie.Allarme generale nel mondo della moda.




Inizi del 2007: impressionante la strage di fanciulle dall’Italia al Sud America, da Israele all’Estremo Oriente. Un solo serial killer: la magrezza estrema, approdo ultimo e folle per una schiera, di modelle o aspiranti tali.




Probabilmente i mass-media ci propongono un insieme di icone fisiche con cui l’adolescente in particolar modo si confronta, perdendo autostima e fiducia in sé stesso laddove riscontri un’evidente difformità tra quei modelli e il suo aspetto fisico. È giusto che un adolescente curi il suo aspetto e gestisca la sua alimentazione, ma in modo controllato, non deve essere influenzato dalle mode e dalle suggestioni esterne, nella consapevolezza che la nostra singolarità rende più ricco e vasto il mondo intorno a noi.




In Italia il Ministero per le Politiche Giovanili, la Camera Nazionale della Moda e AltaRoma hanno promosso il Manifesto Nazionale di Autoregolamentazione contro l’anoressia, che prende posizione contro le modelle ultra-magre e minorenni, per rivalutare un modello di bellezza sano, solare, mediterraneo. Puntando sulle taglie 46-48, ponendo il limite di 16 anni per poter accedere al mondo della moda e richiedendo un certificato medico di sana e robusta costituzione.




Sull’argomento visitare il sito sulle politiche giovanili




De Pascalis Marialuisa
Paladini Giada






Precarietà, sinonimo di speranze infrante

I giovani e il futuro:tra ingannevoli miti e aspettative disilluse



I giovani e il futuro. I giovani e il loro carpe diem, il loro vivere alla giornata senza rendersi conto di essere solo loro stessi i veri responsabili del proprio domani. Ognuno di questi è affidato alle proprie mani, mani inesperte di piccoli principianti, interessati non all’essere ma all’apparire, in un mondo difficile in cui riesce ad andare avanti solo chi sa “vendersi” meglio. E per chi ha intenzione di farsi strada solo grazie alle sue capacità, alla sua intelligenza e alle sue potenzialità? Niente.

Attualmente, però, la disoccupazione non appartiene affatto alla massa di aspiranti cubiste, veline, partecipanti ai reality, spogliarellisti. La cultura non sempre premia. Sono motivo di grande appagamento, invece, la bellezza e la spudoratezza che diventano il lasciapassare per il successo. Un successo che, anche se momentaneo, paga con il denaro ma non arricchisce dentro. Basta spogliarsi e mettersi in mostra in stupidi reality per poter guadagnare. Intanto non riescono a essere pagati dignitosamente,per lo meno in Italia, i ricercatori ben qualificati. Con i tanti anni di studio alle spalle, con le loro capacità e competenze, con i sacrifici e il loro lavoro duro e costante meriterebbero di aspirare a un futuro migliore.

Basta con questo spreco di menti, di futuro quindi, sempre che il futuro appartenga ai giovani. Ci resta per adesso solo la speranza che gli italiani comprendano le priorità.

Emergenza carceri: sempre più affollate e sempre peggiori le condizioni dei detenuti.


Lecce è al secondo posto per i tentativi di suicidi!

Secondo i dati forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, sono circa 63.587 i detenuti nelle carceri italiane. La metà è in attesa di giudizio.
30.436 sono in carcere in qualità di imputati e altri 31.192 sono invece già stati condannati. 1.820 sono reclusi per motivi psichici.
Da un punto di vista regionale, è la Lombardia ad avere il maggior numero di detenuti, con 8.455 persone in carcere. Seguono Sicilia (7.587) e Campania (7.437).
Sono 11 le regioni che in Italia hanno superato la capienza tollerabile: Puglia, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Toscana, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto, Trentino Alto Adige.
Al 17esimo posto nella classifica nazionale come carcere più affollato c’è il Borgo San Nicola di Lecce.
Il carcere di Lecce dovrebbe contenere 550 detenuti e tollerarne al massimo 1100, ma oggi ne ospita invece circa 1400.
Mancanza di supporto psicologico, un metro e mezzo quadrato di superficie, due suicidi nel 2010, 147 autolesionismi.
Nella classifica sulle dieci realtà carcerarie più esposte ai tentativi di suicidio c’è Livorno con 40 episodi, seguita da Lecce con 36, Napoli Poggioreale con 29, Roma Rebibbia con 27, Napoli Secondigliano con 26, Cagliari con 24, Pisa con 21, Milano San Vittore con 21, Firenze Sollicciano con 20 e Como con 18.
Vi è un solo poliziotto penitenziario per sorvegliare circa 70 detenuti (il triplo del normale).
Numerose sono le aggressioni da parte dei reclusi agli agenti.
Si attendono soluzioni dal Governo.


Liliana Passiatore

l'unità d'italia



I 150 anni dell’Unità

Più di 150 anni fa, precisamente nel 1848 scoppiarono le prime rivolte tra le quali la più famosa è quella delle cinque giornate di Milano.
Alle rivolte seguirono tre guerre di indipendenza segnate da battaglie violente come Solferino e San Martino.

Nel 1860 Giuseppe Garibaldi con i suoi mille volontari conquistò il sud Italia diffondendo il sentimento patriottico. Egli consegnò con un atto formale, durante l’ incontro a Teano ( Marche), al re Vittorio Emanuele, i territori conquistati. Un anno dopo, il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele fu proclamato Re del Regno d’ Italia.

Il 17 marzo 2011, giorno di festa nazionale, l’Italia festeggia i suoi 150 anni di Unità. In questo giorno infatti tutte le scuole, le attività sia pubbliche che private si sono fermate per la festa nazionale.

In questo giorno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è recato al Pantheon per rendere omaggio a Vittorio Emanuele, il primo capo dello stato italiano.

Il governo italiano ha invitato per la festa della Repubblica, il 2 giugno, ventisei capi di stato europei più quelli di Stati Uniti e Russia, Obama e Putin, e i capi di stato dei paesi con alto tasso di immigrati italiani, come Argentina, Brasile e Uruguay.

I capi di stato saranno presenti sul palco della parata militare sui Fori imperiali e dopo la colazione al Quirinale daranno il loro saluto all’ Italia.
Sempre per i 150 anni dell’ Unità sono stati stanziati finanziamenti per una serie di grandi opere al fine di commemorare il centocinquantenario.



Mario Caputo,Giovanni Rucco,Alessandro Trabucco

Il Virgilio premia il merito





Quale occasione migliore per presentarci? Noi i ragazzi del Virgilio!



Una grande occasione per onorare la nostra scuola. Il 23 dicembre scorso si è tenuto al teatro Paisiello un grande evento che ha visto protagonisti di ieri e di oggi che hanno ripercorso tutte le tappe più significative della storia della nostra scuola, a partire dall’ inizio, quando nacque attraverso una macchina da scrivere… un edificio troppo nuovo che lasciava però indisturbate le caprette a pascolare… La serata si è snodata tra ricordi commossi di ex allievi ed ex professori e la viva e palpitante storia di chi, nel corso degli anni, ha lasciato un segno forte della propria esperienza culturale e professionale.
E così tra gli applausi si sono avvicendati ricercatori, medici, sportivi, e… poeti.
È stato emozionante come questi protagonisti hanno ricordato il Virgilio: una grande famiglia con professori sempre pronti ad ascoltare, aiutare nelle difficoltà, aprire le menti e il cuore a un sempre più profondo apprendimento. Ragazzi più grandi e anche giovanissimi fino alle ultime eccellenze, e noi le giovani promesse abbiamo cantato, ballato, suonato emozionandoci ed emozionando.






Una speranza noi, i ragazzi del Virgilio, che è anche una promessa, perché tutti possiamo essere eccellenze, ognuno con la sua personalità e specificità. Una speranza perché noi siamo il futuro e no c’è futuro senza conoscenza e senza cultura.

Grazie Virgilio!


Cecilia Passabì

Per la musica ogni età è quella giusta.


La musica, in tutte le sue forme e secondo i gusti individuali, è un importante mezzo per sfogarsi, per rilassarsi. Soprattutto per gli adolescenti è una ragione di conforto, discussione e un modo per conoscersi e divertirsi all’interno del gruppo.
Per questo un certo tipo di musica può diventare la bandiera di teenager in tutto il mondo: esempi sono i BEATLES per i giovani di mezza Europa negli anni ‘60 quando milioni di persone “idolatravano” e “copiavano” questa band inglese (nel modo di vestire, nel taglio dei capelli...), oppure le gang afroamericane delle metropoli statunitensi, per le quali il rap/hip hop oltre a essere il genere preferito è addirittura il simbolo e la caratteristica tipica di questi giovani.

Parlando del rapporto adolescenti-musica e facendo riferimento alla realtà a me vicina, i giovani si dividono in due categorie: quella più numerosa di chi la musica l’ascolta solo, e quella composta da coloro che vogliono e hanno la possibilità anche di suonarla.Ragazzi che da anni suonano uno strumento (PIANOFORTE, CHITARRA, BATTERIA…), conoscono almeno sommariamente quasi tutti i tipi di musica e che si riuniscono in piccoli gruppi per lo più per divertirsi con gli amici.
Tra coloro che per un motivo o per l’altro la musica l’ascoltano solamente, gli adolescenti si differenziano per il tipo di approccio che hanno con la musica, a secondo dell’età (PRIMA ADOLESCENZA/SCUOLE MEDIE e SCUOLE SUPERIORI) e soprattutto dal sesso.

I ragazzi cominciano a interessarsi alla musica verso i 13/14 anni, orientandosi verso quella commerciale (RAP e POP) più pubblicizzata, poi entrando in contatto con nuove realtà” (nuova scuola, nuovi compagni..).Iniziano ad ampliare i propri “orizzonti musicali” alle scuole superiori (anche DANCE, ROCK..) prediligendo di volta in volta la musica che fa tendenza.

Le ragazze fin dai 10/11 anni cominciano a mitizzare qualsiasi belloccio che sorride e fa l’occhiolino nei video clip. Anche loro quando cambiano scuola e cominciano a frequentare le discoteche tendono, pur tenendo sempre in camera i poster dei gruppetti d’oltreoceano e d’oltremanica, ad ampliare il proprio bagaglio musicale a favore soprattutto dei gusti del gruppo.
Esiste anche un’altra categoria di persone, etichettata come diversa, cheama e ascolta musica differente da quella preferita dal gruppo, come la musica da camera, la metallica e l’hardcore.

Ma, al di là delle preferenze,uno degli aspetti positivi più importanti della musica è quello di far rimanere attive le persone: le balere per gli ultra sessantenni e le discoteche per i più o meno giovani sono i luoghi dove conoscersi e confrontarsi. Stando attentiperò, perché la musica può diventare un pretesto per insulti e atti di violenza a causa dell’ignoranza di poche persone e a danno di tutte quelle che in questa vedono solo una forma di divertimento e libertà.

Gianluca Battista

Lasciate ogni speranza voi che (ci) entrate! “Requiem for a dream”. Un film che denuncia i rischi degli stupefacenti


La droga non lascia scampo. Questo è il messaggio del film “Requiem for a dream” di Darren Aronofsky, prodotto nel 2000.

Coney Island, estrema periferia di Brooklyn, un posto che non offre molte possibilità di emergere. Sara, anziana vedova, passa le sue giornate davanti al televisore.
Un giorno le viene comunicato che ha la possibilità di partecipare alla sua trasmissione preferita e decide di dimagrire a tutti i costi per fare una bella figura.
Suo figlio, Harry, è un tossicodipendente ai livelli della sua ragazza Marion e del suo amico Tyrone. Il film, suddiviso in 3 stagioni (Estate, Autunno e Inverno), segue rispettivamente l’ascesa, il declino e la disfatta dei personaggi. Sara per dimagrire ricorrerà ad anfetamine che la porteranno alla follia e le verrà effettuato anche l’elettroshock, Harry ridotto uno straccio dall’eroina subirà l’amputazione di un braccio, Tyrone verrà sbattuto in galera e Marion venderà il suo corpo per avere i soldi per le dosi.

È un film dai contenuti forti, che lascia l’amaro in bocca, senza lieto fine, perché è così che vanno le cose nella realtà.
La certezza di poter uscire dalla droga è solo un'illusione che ci viene somministrata giorno per giorno dalla TV, non meno pericolosa e allucinante delle droghe.

Il contenuto educativo di “Requiem for a Dream” è veramente alto e le scene forti aiutano a capire che non è un gioco perché la gente sta male per davvero!
BUONA VISIONE A TUTTI!
di Andrea Scatigna

Il cinema risorsa del Salento

Lecce: set e soggetto cinematografico

“Quando andrò via da Lecce avrò il mal di Lecce” (Ferzan Ozpetek).
Da qualche anno Lecce è scelta come meta per girare molti film. L’Apulia Film Commission, che si occupa di attrarre investimenti nel settore dell’audiovisivo in Puglia, dal 2007 ha ospitato circa un centinaio di produzioni.
Tra le più celebri “Mine vaganti”. Il film ha ottenuto tredici candidature ai David di Donatello 2010, vincendo due statuette, il Premio speciale della giuria al Tribeca Film Festival, cinque Nastri d’argento e una candidatura al Premio del pubblico europeo degli European film awards. Il regista Ozpetek ha affermato: “I luoghi qui possono esse e bellissimi, ma senza le persone giuste non funzionano e i pugliesi mi hanno conquistato”. Lecce affascina il mondo cinematografico non solo per la folgorante bellezza paesaggistica, ma anche per la disponibilità con la quale la città accoglie queste produzioni.

Altri film sono stati girati nel 2010: “Senza arte né parte” di Giovanni Albanese e “Non ti voltare”
di Marina De Van con Monica Bellucci e Sophie Marceau.
Ma a dimostrazione che Lecce non è tutta “sane tradizioni” e turismo, la città diventa anche un luogo per condurre un’indagine critica sul territorio attraverso un’analisi degli aspetti meno nobili legati al contesto salentino. La malavita, ad esempio, è la materia di film importanti come “Galantuomini” di Edoardo Winspeare, regista da sempre impegnato a sensibilizzare i suoi spettatori verso queste tematiche. Un’opera provocatoria e avvincente per la trattazione di problemi legati alla Sacra Corona Unita e alla giustizia leccese, presentata in concorso al Festival internazionale del Film di Roma 2008 dove la protagonista Donatella Finocchiaro ha vinto un Marc’Aurelio per la miglior interpretazione femminile.


Una citazione merita certamente il Festival del cinema europeo organizzato presso il Cityplex Santalucia che quest’anno si è svolto presso il Cinema Massimo dal 12 al 17 aprile. Riconosciuto e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione di interesse nazionale, ha il patrocinio, fra gli altri, del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e dell’Università del Salento. L’evento è ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Art Promotion”, che nasce nel 1997 con l’obiettivo di potenziare gli orizzonti culturali del territorio, proponendosi quale strumento di valorizzazione delle sue innumerevoli risorse.





Matteo Mele
Roberto Panzera