mercoledì 13 aprile 2011

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO


Poco utile a frenare la violenza e più funzionale a interessi economici

di Romoli & Ingusci


"No alla tessera del tifoso". Lo invocano i tifosi dell'Unione Sportiva Lecce, perché in disaccordo con il decreto legge promosso dal ministro dell'Interno Roberto Maroni e dal sottosegretario Alfredo Mantovano. La tessera voluta per controllare i movimenti di coloro che partecipano agli stadi, visti gli svariati scontri precedentemente accaduti, nei fatti è un documento elettronico, tipo un bancomat, a cui sono associati diversi servizi. Ogni società calcistica ha le proprie convenzioni con banche, attività commerciali o raccolte punti. Questo strumento presentato come prevenzione alla violenza non è altro che un veicolo di bu$ine$$ La funzione principale del decreto è che sarà obbligatorio possedere una tessera del tifoso per abbonarsi alla propria squadra o per seguirla in trasferta. Il tesserino riporta il nome e la foto del titolare, rendendone agevole l’identificazione, e dovrà essere presentato sia al momento dell’acquisto del biglietto, che all’entrata allo stadio. Questa è stata adottata anche nelle serie minori.
I tifosi del Lecce, per protesta, hanno deciso di non incitare la squadra durante le partite a eccezione della prima frazione del secondo tempo. Durante la quale si lanciano quattro cori di cui due contro la tessera e gli altri per sostenere i colori giallorossi.
I vantaggi di questa tessera sono:
• Nessuna restrizione alla vendita dei biglietti negli stadi;
• Varchi dedicati per l’acquisto dei biglietti e per l’accesso agli stadi;
• Possibili facilitazioni e/o benefici forniti dalle società sportive stesse;
I tifosi si schierano contro la tessera.



“Intervista a un Ultras”

In molti usano il termine ultras senza sapere veramente di chi si sta parlando. Chi è davvero un ultrà?
L’ultrà è il tifoso vero. Quello che soffre ed è vicino sempre e comunque alla sua squadra. La sostiene allo stadio, in casa e in trasferta, a volte sacrificando molto della sua vita privata. Senso di appartenenza e fedeltà alla maglia: questi sono i valori fondamentali di un ultrà.

Spesso gli ultras vengono considerati veri e propri disagiati sociali. I fatti invece sembrano dimostrare il contrario: in curva si trovano persone di diversa estrazione sociale…
Assolutamente sì, vengono omologati come disagiati sociali e come delinquenti, ma in realtà vi sono persone di ogni rango sociale che vanno allo stadio per tifare spudoratamente la loro squadra.

Ma ultrà è sinonimo di violenza?
Assolutamente no, chi lo pensa non ha capito nulla, ultras significa aggregazione, passione, gruppo nel quale si porta avanti un ideale in cui si crede e che talvolta può sfociare in uno scontro tra tifoserie.

Perché spesso ci sono incidenti con le forze dell’ordine? Anni fa ci si scontrava tra tifoserie, ora pare che il nemico sia solo chi indossa la divisa…
Perché esiste una situazione di tensione generata dalle forze dell'ordine stesse. La polizia è prevenuta contro l'ultrà e lo Stato crea una situazione di repressione: l'ultrà va condannato a prescindere e la polizia è il tramite per porre in essere la condanna. Per preservare la passione comune che va oltre le tifoserie ci si coalizza contro le forze dell'ordine. Per difendere l’esistenza dei gruppi.

È possibile che alcuni gruppi ricattino le società per ottenere agevolazioni?
È possibile, ma non ne sono a conoscenza. L’ultras nasce dalla passione e dall’amore della propria maglia e non dallo scopo economico. D'altronde le mele marce esistono ovunque, non è questo il rapporto tra ultras e società. Chi lo fa tradisce i proprio colori. Gli uomini vanno, i colori restano.

Che idea ti sei fatto sulla tessera del tifoso?
La tessera è presentata come soluzione al fenomeno violenza degli stadi ma in realtà è una schedatura preventiva ed inutile perché non differente dal semplice biglietto nominale, inoltre è un vero e proprio bancomat al quale sono associati diversi servizi. Ogni società calcistica ha le proprie convenzioni con banche, attività commerciali o raccolte punti. Quindi questa è la prova che questa tessera non nasce per il vero motivo con cui è presentata ma bensì per arricchire banche e stato; inoltre questa tessera prevede che un ragazzo sottoposto a daspo o a reati da stadio, dopo aver scontato regolarmente la sua pena non può andare allo stadio per i successivi cinque anni.

La casa più costosa del mondo è a Londra



159 MILIONI DI EURO

Mai sognato di vivere in un super appartamento dotato di tutti i migliori servizi possibili e immaginabili al comodo prezzo di 159 milioni di euro?
Ora si può. Londra, "One Hyde Park" all'angolo con Knightsbridge, la strada di Harrods. Zona di prestigio e di shopping compulsivo e, se per caso vi trovaste lì, un giro per la città, vale la pena dare un'occhiata alla casa più cara del mondo inaugurata con vip e champagne.



Un vasto mercato immobiliare incontrollabile. Sembra che ci sia l'austerità a frenare i vizi. Poi ci accorgiamo che qualcosa gira alla rovescia, che va per il verso opposto. Definire "lussuosi" questi 30,48 m quadrati di appartamento è poco. E se per un semplice monolocale bisogna firmare un assegno di 6 milioni e 500 mila euro, per un fantastico attico si arriva a toccare le ragionevoli cifre di 135 milioni di sterline ovvero 159 milioni di euro. "One Hyde Park", l'ultimo eccesso londinese, un condominio di 84 appartamenti modernissimi ma non troppo speciale a vedersi dall'esterno. L' archistar Richard Rogers, l'ideatore, ha progettato l'edificio con discrezione e semplicità per non dare troppo nell'occhio. Di questi appartamenti ne hanno potuto beneficiare lo sceicco Hamed al-Thani, primo ministro del Qatar, alcuni russi, un paio di americani, canadesi, diversi mediorientali e cinesi per i quali investire i propri capitali in costosi attici non è certo un problema. I condomini vantano servizi come palestra privata, cinema e ristoranti ultrastellari con uno degli chef più alla moda solo per loro.

I due giovani fratelli Candy se la godono, sono loro che hanno vinto la scommessa, si sono aggiudicati il diritto di edificare. Cominciarono nel 1995 chiedendo un prestito di 6 mila sterline per comprare una casetta presso Earls Court. Passo dopo passo sono diventati gli imprenditori immobiliari più potenti di Londra, hanno gli affari nel sangue: dopo One Hyde Park i Candy fantasticano su Chelsea Banacks, ex quartiere generale dell'esercito acquistato per 900 milioni di sterline.
Soddisfare tutti i propri bisogni adesso si può basta sborsare un assegno da 159 milioni di euro e il gioco è fatto.


CHIARA ANDRIANI e DEBORAH CANNOLETTA

Annullamento presso la Sacra Rota...


...il modo più veloce ed economico per liberarsi di un matrimonio

Roma. Il signor Giampaolo,sposato da vent’anni con la signora Maria Lorenza,decide di chiedere l’annullamento del suo matrimonio alla Sacra Rota.
Spiega che il motivo di tale decisione è la scelta della moglie di non avere figli.

La Suprema Corte ha negato al coniuge l’annullamento,accogliendo il ricorso della moglie,e sancendo che il matrimonio non può essere annullato se si è protratto per lungo tempo.
In questo caso,infatti,la loro unione è stata vissuta per vent’anni e se Giampaolo ha continuato a stare con Maria Lorenza per lungo tempo si presume che egli abbia finito con l’accettare la scelta della moglie.

Secondo la Suprema Corte se il rapporto matrimoniale si è protratto a lungo,annullarlo e stravolgere tutto va contro i principi di ordine pubblico.

Giampaolo stesso però ha sostenuto che le nozze erano viziate perché egli non era a conoscenza che la moglie non desiderasse diventare madre e quindi veniva meno uno dei "Bona Matrimoni" indispensabili per la validità di un matrimonio.

Per Giampaolo ora si apre la strada della separazione civile.

In molti casi si preferisce la nullità,non solo perché più sbrigativa della separazione,ma anche perché a tre anni dall’annullamento il coniuge forte è libero di non pagare più il mantenimento al coniuge debole,un grande vantaggio per molti.

Il caso di questi due coniugi si spera riesca a bloccare le scappatoie incontrollate di nullità. Negli ultimi anni,dal 2005 ad oggi,infatti le richieste di nullità sono triplicate,soprattutto perché questa fornisce molti vantaggi ai coniugi che la richiedono.
Questo è l’esempio di come la società di oggi cerca scorciatoie senza assumersi le proprie responsabilità in ogni campo,anche nella vita privata.


Giulia Mariano



I giovani e la moda

Tendenze e brand eccentrici al di fuori di ogni regola

di Marta Buccarella, Anna Chiara Cappello e Cecilia Passabì



L’improvvisazione e lo stile “casual” fanno la moda dei giovani d’oggi. Il modo di vestirsi rifiuta le regole e i condizionamenti. Colorati ed eccentrici sono i teenager del nuovo millennio. I giovani seguono i brand di tendenza, anche se non rinunciano a capi meno ricercati o privi di firme note, mettendosi alla ricerca di vestiti originali e perché no, di indubbio gusto vintage.



I ragazzi indossano jeans o pantaloni attillati, in tessuto, semplici, con colori chiari. Non usano cravatte, ma camicie sbottonate leggermente. Le ragazze, invece, riafferrano il bon ton per esprimere attraverso mini abiti fascianti, a campana, a righe, la loro femminilità; l’unica regola è osare con moderazione, per non essere derisi o guardati con sdegno. Importante per loro è attirare l'attenzione a tutti i costi; perché “mostrare”, ostentare qualcosa che sia originale, ricercato, talvolta strano, sembra essere lo scopo della propria vita.

Dal modo di vestire spesso traspare lo stile della personalità giovanile, uno stile spesso volto non all'essere ma all'apparire. Ma proprio grazie a questo i giovani si esprimono e la moda oggi diventa quindi un mezzo innovativo per comunicare.

La Notte della Taranta




Dal primo morso del ragno all'evento musicale


di Laura Suriano


Il ragno della Taranta “pizzica” il Salento. Dal 1998 si recupera la tradizione del tipico ballo salentino che diventa un evento musicale estivo. La Notte della Taranta è organizzata ogni anno in agosto a Melpignano, in provincia di Lecce. È la fusione di diversi generi musicali come world music, rock, jazz e musica sinfonica.

In particolare la "pizzica" è la musica che scandiva l'antico rituale di cura dal morso immaginario della tarantola, il pericoloso ragno velenoso. La tradizione vuole che per liberare la vittima, di solito una donna, si suonassero incessantemente i tamburelli a ritmo vorticoso finché non veniva sciolta dall'incantesimo. Al suono dei tamburelli la donna si lanciava in un ballo ossessivo e ripetitivo, che contribuiva ad esaurire il veleno. Altre varianti della pizzica sono il ballo del corteggiamento tra uomo e donna e la "danza dei coltelli" anche detta "pizzica a scherma".

La pizzica pizzica, così denominata nella sua forma più tradizionale, è una danza popolare attribuita oggi particolarmente al Salento, ma che in realtà era praticata sino agli anni '70 del XX sec. in tutta la Puglia centro-meridionale e in Basilicata. Fa parte della grande famiglia delle tarantelle quel variegato gruppo di danze diffuse dall'Età moderna nell'Italia meridionale. Nella stessa area della pizzica pizzica si è continuata a praticare anche la tarantella, tant'è che oggi è difficile anche da parte degli anziani percepire la differenza tra le due danze, sia sotto l'aspetto musicale che coreutico.

Il ritmo della pizzica è stato eseguito da molti strumenti musicali: dalla zampogna sino ai primi decenni del XIX secolo, da vari aerofani agro-pastorali, da violino e mandolino: la fondamentale scansione ritmica del ballo era determinata dal tamburello, dal cupa cupa (tamburo a frizione), dal triangolo, dalle castagnole e da altri strumenti musicali rurali. Dagli ultimi decenni dell'Ottocento in poi si sono poderosamente introdotti negli organici strumentali della pizzica l'organetto prima e la fisarmonica dopo.

Caratteristico della pizzica pizzica è il "fazzoletto"
, accessorio immancabile nell'abbigliamento di un tempo, che veniva usato nel momento del ballo per invitare, sventolandolo, il partner prescelto. Oggi è molto abusata la credenza che vuole il fazzoletto come "simbolo d'amore", o di vero e proprio "abbandono" nelle mani della donna, che lo concederebbe durante il ballo solamente al giovanotto che sia stato in grado di rapirle il cuore.

L’evento, che si ripete ogni anno, ha consentito di recuperare la tradizione locale e farla conoscere non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo.